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“Memorie di Adriano”, Marguerite Yourcenar (1951)
Publio Elio Traiano Adriano visse tra il 76 e il 138 d.C. Fu imperatore dal 117, quando Traiano, suo predecessore nonché cugino, morì dopo aver designato la sua adozione e pertanto la sua successione. Gli storici gli riservano un giudizio sostanzialmente positivo. Lo ritengono un imperatore che ha saputo mantenersi lontano dagli eccessi, ha cercato di essere saggio e di impiegare nel suo governo quella cultura di cui era grande amante. Lo ritengono un bravo amministratore di un regno vasto ed eterogeneo, attraverso cui viaggiò infaticabilmente per meglio conoscerlo e gestirlo. Il periodo del suo impero è comunemente considerato di relativa pace, contrassegnato da una politica difensiva più che aggressiva,…
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Revisioni e recensioni
Ho ripensato un po’ al mio rapporto con i film e i libri, in questi giorni. Mi sono resa conto di essere molto incostante nel riuscire a vedere film. Già sapevo che la mia concentrazione è calata tantissimo rispetto a sette, otto anni fa, per dire; riesco a rimanere concentrata solo se la pellicola mi cattura, e la pellicola mi cattura solo se ha qualcosa da raccontare a me, e quel qualcosa lo riesco a comprendere e sopportare solo se sono nello stato d’animo giusto… Insomma, è diventato tutto più complesso. Il che, anche se non è qualcosa di nuovo e vi sono abituata da parecchio, mi lascia comunque…
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I stepped from plank to plank
Questo articolo nasce dal desiderio di rileggere con completezza le poesie (e le poche lettere pubblicate in Italia) di Emily Dickinson, scrittrice da me molto amata sin dai tempi dell’università. Indico qui di seguito bibliografia e sitografia che mi sono state di riferimento nello stendere queste righe. Per i testi poetici mi sono rifatta a Emily Dickinson, “Tutte le poesie”, Arnoldo Mondadori Editore, 2005, Milano, fondamentale anche per le note biografiche e l’introduzione di Marisa Bulgheroni. Per le lettere, Emily Dickinson. “Lettere. 1845-1886”, X, 2006, Einaudi, Torino, curato da Barbara Lanati. Sempre di Barbara Lanati, “Vita di Emily Dickinson”, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 2006. Vi è poi il sito www.emilydickinson.it…
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“The Shadow Line”, Joseph Conrad
Fu veramente capitano di una nave, Joseph Conrad. Accadde nel 1888, quando aveva 31 anni. Si potrebbe pensare che “The Shadow Line” sia una rielaborazione mitica di quella fase della sua giovinezza, ma non è così. Il racconto non è che un ulteriore tassello del percorso di allontanamento dal senso della vita e della comunicazione verbale che contraddistingue gran parte dell’opera dell’autore polacco. Al di là della patina romantica di cui paiono essere impregnati i suoi testi, in particolar modo quelli di ambientazione marina, per via della trama avventurosa che si prefigura quasi sempre come sfida dell’uomo contro il proprio Io più nascosto, il cuore della sua scrittura risiede nella…
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“Prenditi cura di lei”…
L’anziana Park So-nyo si smarrisce nella calca della stazione di Seul dopo aver lasciato la mano del marito. I figli, disperati, la cercano in ogni modo. PIù che una narrazione sulla ricerca di una persona scomparsa, “Prenditi cura di lei” è la rievocazione di una figura femminile che per l’intera vita ha lavorato ostinatamente e in silenzio nell’indifferenza delle persone a lei più vicine, così abituate alla sua devozione da accettarla in maniera scontata. L’improvvisa scomparsa costringe i figli e il marito a mettere finalmente a fuoco la sua figura, fino a quel momento talmente pervasiva e presente da divenire invisibile. Parte della critica ha interpretato Park So-nyo come una…
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“La Persuasione e la Rettorica”, Carlo Michelstaedter
Un peso è per definizione destinato a non essere persuaso… Un peso pende, e se pende dipende. E se dipende ha un impedimento, la sua stessa natura di peso, che non gli permetterà mai di soddisfare la sua attrazione verso il basso, un basso che non ha una fine perché vi sarà sempre un punto inferiore rispetto al precedente. Non potrebbe mai trovare soddisfazione, mai raggiungere il punto infimo, mai essere indipendente. E qualora dovesse essere soddisfatto, semplicemente smetterebbe di esistere, perché in quella insoddisfazione consiste la sua vita. È con l’esempio del peso che pende che Carlo Michelstaedter introdusse la sua tesi di laurea intitolata “La Persuasione e la…
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“The Catcher in the Rye”
È il 1951 quando la casa editrice “Little, Brown and Company” dà alle stampe quello che diventerà uno dei romanzi chiave nel Novecento americano, “The catcher in the Rye”. Il suo autore, Jerome David Salinger, aveva fino ad allora pubblicato solo racconti (molti dei quali raccolti dopo poco in “Nine Stories”, altri non più ristampati ma reperibili in rete), e con questo romanzo di formazione segna una svolta nella letteratura e nella cultura americane. In Italia il romanzo è stato tradotto da Adriana Motti per i tipi di Einaudi con il titolo “Il giovane Holden”, dal nome del protagonista Holden Caulfield, da subito emblema della disperazione adolescenziale, della difficoltà di…
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Fesserie – parte seconda
Seconda parte della serie infinita di elenchi notturni al limite del risibile stilati dalla sottoscritta (per la prima, vedere qui). Argomento dell’elenco: scene e immagini letterarie che adoro (per la serie: ma non sai proprio cosa fare la notte? In effetti no). Come la scorsa volta, l’elenco è stilato in ordine casuale, non di importanza. 1 – Il bizzarro Woland, misterioso maestro di magia nera, che passa il primo capitolo de “Il maestro e Margherita” a prendere in giro un dirigente sovietico, cambiando improvvisamente tono per raccontargli la vera storia di Jeoshua, un povero predicatore costantemente frainteso, al cospetto del temibile procuratore Pilato. Due capitoli così diversi e complementari. Mia…
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“La schiuma dei giorni”, Boris Vian
“Perché mai in quattro anni non ho più riletto La schiuma dei giorni di Vian?”, chiedevasi Asaka qualche mattina fa mentre se la spassava in pullman col suddetto volume. Arrivata a un terzo del libro, si è ricordata del perché. L’écoume des jours, uno dei libri più strazianti mai scritti. Non lo dice Asaka ma lo dice Queneau, e se lo dice Queneau possiamo fidarci. A volte accade che le storie bussino prepotentemente alla nostra porta per essere rilette, riviste, rivissute. Le ritroviamo nei giornali, o ascoltando la radio, o navigando in rete, o spolverando l’ultimo scaffale della libreria, quello in cui stanno ben nascosti i libri che è meglio…
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Oblomovismo
L’Ottocento russo è un secolo di grandi scrittori. Puškin, Dostoevskij, Gogol’, Turgenev, Čechov, Tolstòj… E Ivan Aleksandrovič Gončarov, autore più defilato, meno prolifico, creatore di un neologismo entrato nella storia della letteratura e della cultura moderna: oblomovismo. Gončarov inizia a scrivere nel 1847/1848 quella che diventerà la prima parte di “Oblómov”, ma è una scrittura lenta, faticosa. Vive da anonimo impiegato, ma ha già mosso i primi timidi passi nel mondo della letteratura, sotto la protezione del nume tutelare Vissarion Grigor’evič Belinskij, grande critico letterario e presenza intima nella vita dell’autore, a disagio tra personalità ben più forti come Gogol’ e Dostoevskij. Un’amicizia destinata a finire a breve per la…