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Ri-letture#1: “Persuasione”
E così, passi davanti agli scaffali, osservi tutti i libri cercandone uno che possa farti compagnia in un giorno in cui ti manca quella atavica sensazione di perderti tra le pagine di un buon libro. Niente sembra fare al tuo caso, ti allontani sbuffando e rimproverando la dannata età matura, che stronca l'incanto della simbiosi con le pagine di carta, e la magia di trovare in esse un mondo da scoprire.
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I sempre nei mai
Ho terminato tempo fa di rileggere “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery. Non lo leggevo da anni, avevo voglia di un libro che non fosse troppo impegnativo ma che mi piacesse. Non apprezzo particolarmente la prosa di Barbery. Certamente una prosa mediata dalla traduzione dal francese, ma comunque una prosa che sembra sforzarsi di appartenere alla letteratura più alta, mentre vorrebbe provare ad appartenere a quella più affabulatoria, e in definitiva non sembra né l’una né l’altra. Eppure è un romanzo che avvince. Sarà per la simpatia autoironica di madame Michel, che conquista cuori un po’ burberi e solitari. Sarà che è facile sentirsi come la portinaia del ricco palazzo…
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Pečorin
Ho terminato di leggere pochi giorni fa “Un eroe del nostro tempo”, di Michail Jurevič Lermontov. Erano anni che desideravo leggerlo. È un classico della letteratura russa, ed inoltre è stato lo spunto per “Un cœur en hiver“, uno dei miei film più amati. Non ne farò una recensione; non è periodo di recensioni. Vorrei solo lasciare traccia di qualche riflessione, su una lettura che è riuscita a tenermi avvinta nonostante il periodo poco favorevole alla lettura stessa. Di fronte ad un’iniziale perplessità, per via di un maschilismo e di uno sciovinismo francamente difficili da tollerare – sì, ultimamente sono poco propensa ad accettare il concetto di filtro narrativo –…
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“Mirna – Un diario cinematografico”, Corso Salani
Quando si parla di artisti non più fra noi, il rischio di cadere nella retorica è alto. Sono però certa di non correre questo rischio parlando di Corso Salani, data la fame di autore introspettivo e indipendente che insegue il regista fiorentino, non precisamente uno fra i più mainstream ma sicuramente ben conosciuto agli appassionati di cinema. Ne sono certa anche perché non mi accingo a parlare di un film, ma di un libro che ruota attorno ad un film; un libro particolare, un oggetto misterioso e inclassificabile, che mi ha fatto sorridere e piangere, e pormi tanti interrogativi, rimasti insoluti dopo aver voltato l’ultima pagina. Era il maggio 2009.…
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“Carol – The Price of Salt”, di Patricia Highsmith (1952)
Quasi due anni fa recensivo “Carol”, il film di Todd Haynes che pareva fare strage di cuori cinefili e che oggi, a distanza di una manciata di mesi, sembra essere già dimenticato. Non rimarrà certo negli annali della storia cinematografica, mi pare assodato, ma non ritengo possibile riferirsi con lo stesso dispregio al romanzo da cui esso è tratto, il quale, pur narrando la medesima vicenda, è di tutt’altro spessore, tutt’altra profondità. Due prodotti assolutamente slegati, in definitiva. Il romanzo a cui mi riferisco è “The Price of Salt“, poi rinominato “Carol”, di Patricia Highsmith, una delle più prolifiche e celebri scrittrici americane. Ricordo che molti anni fa avevo un’amica,…
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Preve
La mia estate è stata segnata da un libro. “Una nuova storia alternativa della filosofia: il cammino ontologico-sociale della filosofia”. Poche balle, la recensione non la faccio perché non ne sono capace. Mi diverto a ipotizzare quanto tempo l’ultima fatica di Costanzo Preve, scomparso nel 2013, impiegherà a sedimentare nella mia testa calda. Credo di non aver mai dedicato tanta pervicacia ad un libro. Pensavo a Fusaro, leggendolo. Pensavo che mi interessa Preve, non Fusaro. Pensavo che avrei voluto e dovuto leggerlo prima. Ora sono pronta. Per ricominciarlo.
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“Lettere”, Charlotte, Emily e Anne Brontë
Sei vite solitarie e sfortunate nelle selvagge brughiere dello Yorkshire; sei esistenze talentuose terminate precocemente. Maria, Elizabeth, Branwell, Charlotte, Emily ed Anne Brontë, ovvero i fratelli più celebri nel mondo della letteratura, vissero presso Haworth, dove il padre, il reverendo Patrick Brontë, si era stabilito assieme alla moglie Maria Branwell. I sei figli del reverendo, rimasti presto orfani della madre, inseguono un destino altrettanto triste: moriranno di tisi e conosceranno una vita di grandi sofferenze, i cui frutti tuttavia sono un pugno di libri che consegnano loro un posto di diritto nel mondo della letteratura. Questa raccolta di “Lettere” curata da Barbara Lanati per i tipi della SE ci aiuta a…
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“Novelle orientali”, Marguerite Yourcenar (1938)
Marguerite Yourcenar, la grande autrice di “Memorie di Adriano” racconta, con la sua voce elegante e suggestiva, una manciata di fiabe e leggende di derivazione orientale, intendendo con tale aggettivo un territorio amplissimo che va dai Balcani alla Cina. Nelle “Novelle orientali” riecheggia la loro derivazione popolare, nel senso più nobile del termine: riecheggia la cultura, la filosofia di vita, il sangue di quel popolo. Ma allo stesso tempo si coglie inconfondibile la voce della scrittrice sedotta dall’Oriente e sua curiosa studiosa. La raccolta, breve ma davvero gradevole, ha il pregio di spaziare da un estremo all’altro dell’Oriente mantenendo ad un tempo una raffinatezza di arte del narrare comune a…
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“Claudine a scuola”, di Colette (1900)
Nell’anno 1900 viene dato alle stampe “Claudine à l’école”, sotto la firma di un fantomatico Willy. È l’inizio della carriera letteraria di Sidonie-Gabrielle Colette, scrittrice che dovrà la propria fortuna ad un’arte che fa il paio con una vita intensa e piena di esperienze, spesso scandalose. Colette aveva scritto questo romanzo ad appena 22 anni. Sposata ad un uomo più grande di lei, Henry Gauthier-Villars, scrittore che pubblicava sotto pseudonimo opere che spesso non aveva composto nemmeno di proprio pugno, Colette deve attendere cinque anni prima che il suo libro sia finalmente stampato, anche se, come si può immaginare, il suo nome nella prima edizione non comparve: “Willy” è uno…
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“I miti del nostro tempo”, Umberto Galimberti
Umberto Galimberti è una figura del mondo della cultura piuttosto discussa. Non è un mistero che gli sia stato rimproverato d’essersi appropriato di stralci di libri altrui nella scrittura dei propri, e che tale vicenda si sia poi più volte ripetuta dando origine ad un dibattito, non malsano in fondo, sulla trasmissione del sapere umanistico e del rapporto con gli originali. Il testo stesso che sto per prendere in esame, “I miti del nostro tempo”, secondo la rivista “L’Indice dei libri del mese”, sarebbe costituito per tre quarti da testi da lui già pubblicati e per il restante da riprese di testi altrui. Nonostante tale premessa molto disarmante, di quelle…