Cinema
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“La ragazza sconosciuta”, Jean-Pierre e Luc Dardenne (2016)
Continuano le visioni francofone di Asaka. Stavolta è il turno di “La fille inconnue” dei due fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne. Portatori di un cinema quasi documentaristico, che pedina i propri personaggi in maniera quasi spietata, e ritrae la verità sociale della quotidiana miseria senza fare sconti (e ci si riferisce qui alle prime prove di ampio successo “La promesse” e “Rosetta”), i due fratelli registi avevano mostrato segnali di novità poetiche, aprendo il proprio cinema anche ad attori famosi, già in “Le gamin au vélo”, e in qualche maniera tale apparente evoluzione continua anche in “La fille inconnue”, in cui troviamo Jenny, una giovane dottoressa, che proprio nel…
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“Ritratto della giovane in fiamme”, Céline Sciamma (2019)
Nell’attuale panorama cinematografico europeo, due registe francesi osservo con particolare ammirazione: Claire Denis e Céline Sciamma. Se l’ultimo tratto della carriera della Denis suscita in me alcune perplessità (l’ispirazione e la lucidità di “Beau Travail” sembrano molto lontane), trovo invece sempre più interessante e stimolante la filmografia di Céline Sciamma, la cui ultima opera, “Ritratto della giovane in fiamme“, è da poco transitata per i cinema italiani. Opera molto stratificata, per la quale forse sono necessarie più visioni, il film della Sciamma utilizza la storia d’amore tra le due protagoniste per riflettere sul ruolo della donna nella cultura e nell’immaginario.Céline Sciamma ha spesso frequentato con le sue opere il mondo…
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Re-visioni#4 – “Un coeur en hiver”
Il 2020 per me si apre con una “re-visione” di un film che desideravo rivedere da tempo: “Un cuore in inverno” di Claude Sautet. Devastante visione come sempre, nonostante lo conosca a menadito. A questo giro mi ha colpito il senso di ineluttabilità e di solitudine che lambisce i personaggi: non è, come in Antonioni, una impossibilità a comunicare, ma è una inesorabilità dell’essere umano a non poter realizzare i moti del proprio cuore, a dover sempre soffocarli, guidarli, gestirli; un destino esistenziale che ci inchioda a comprendere nel momento sbagliato, alla paura, alla sofferenza, alla confusione su sé e l’altro; alla solitudine. E niente: una sceneggiatura e una recitazione,…
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“Il raggio verde”, Eric Rohmer (1986)
Ero convinta che su questo blog vi fosse già una recensione dell’ottimo film di Eric Rohmer “Il raggio verde”, ma presa dal desiderio di rileggerla, ho scoperto che è rimasta solo nella mia fantasia. E forse non è un male. Qualche anno fa avrei tentennato un po’ nel valutare il peculiare carattere della protagonista Delphine, e sono felice di poter scrivere questa recensione oggi che sono più vecchia e più testarda. È un film che ho sempre amato molto, forse il mio Rohmer preferito, e trovo che invecchi benissimo. La pellicola, del 1986, fa parte del ciclo “Commedie e proverbi”, un totale di sei film ispirati a motti popolari. “Il…
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“Pane e tulipani”, Silvio Soldini (2000)
Quando nell’ormai lontano 2000 apparve questo gioiellino di Silvio Soldini, si parlò se ben ricordo del fatto che il cinema italiano stesse rinascendo, che “Pane e tulipani” fosse un esempio del nuovo cinema nostrano, cinema vero, alternativa intelligente e popolare al gusto sempre più commerciale e stereotipato che si stava imponendo da ormai qualche decennio. Temo di essere ancora in attesa di questo risorto cinema italiano, che solo a tratti offre pellicole interessanti e stimolanti, poche ed insufficienti per decretare una ritrovata vena artistica e autoriale, ancorché popolare, del nostro cinema. Di certo “Pane e tulipani” si pone però come uno dei film più belli e riusciti dei nostri ultimi…
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“Dieci inverni”, V. Mieli (2009)
È in una Venezia sospesa e nebbiosa che Valerio Mieli ambienta la sua prima opera, “Dieci inverni”. In un cinema italiano che sembra aver smarrito la propria ispirazione e la propria storia, che sembra non aver più nulla da raccontare, spunta questo piccolo e delicato film che Mieli realizza dopo il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia, appoggiandosi ad un romanzo omonimo da lui stesso scritto.In dieci anni, dieci malinconici e sofferti inverni, si snoda la storia d’amore tra Silvestro e Camilla, incontratisi sul vaporetto mentre approdano a Venezia per iniziare l’avventura di universitari fuori sede. Entrambi con un ingombrante peso da trascinare dietro, un alberello di cachi lui, un…
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“Funny Face”, Stanley Donen (1957)
Non sono un’amante dei musical ma mi ritrovo spesso a canticchiare un paio dei brani di questo film che ieri, in cerca di visioni leggere e poco impegnative, ho rivisto per l’ennesima volta con grande piacere. Ispirato ad un paio di musical portati in scena a Broadway qualche decennio prima, da cui derivano anche le musiche di Gershwin utilizzate nel film, “Funny Face”, nella resa italiana “Cenerentola a Parigi”, è la storia di un’anonima e triste bibliotecaria americana la cui vita viene travolta dalla redazione di una rivista di moda femminile che, notatone il fascino e la delicatezza dei lineamenti, la porta in trasferta a Parigi per la presentazione di…
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“Mirna – Un diario cinematografico”, Corso Salani
Quando si parla di artisti non più fra noi, il rischio di cadere nella retorica è alto. Sono però certa di non correre questo rischio parlando di Corso Salani, data la fame di autore introspettivo e indipendente che insegue il regista fiorentino, non precisamente uno fra i più mainstream ma sicuramente ben conosciuto agli appassionati di cinema. Ne sono certa anche perché non mi accingo a parlare di un film, ma di un libro che ruota attorno ad un film; un libro particolare, un oggetto misterioso e inclassificabile, che mi ha fatto sorridere e piangere, e pormi tanti interrogativi, rimasti insoluti dopo aver voltato l’ultima pagina. Era il maggio 2009.…
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Re-visioni#3 – “I 400 colpi”
Che dire… ogni visione di questo film porta emozioni nuove. Intramontabile capolavoro di Truffaut, il mio preferito fra i suoi, sebbene sia stato il suo primo lavoro, è veramente uno di quei film che entrano nello spettatore e lo accompagnano per tutta la vita. Antoine Doinel era Truffaut, era Leaud, è chiunque veda il film e riconosca la vera inquietudine che spinge questo bambino ribelle, incapace di conformarsi ad un mondo di apparenze e vuoto, a fuggire nonostante tutto; è chiunque si senta perso dinanzi all’immensità del mare. Libri e film per superare la lacerazione di una famiglia che non lo ama, l’amico René, altro figlio privo di genitori, come…
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“Saturno contro”, Ferzan Özpetek (2007)
Ferzan Özpetek è un regista che si staglia nel panorama filmico italiano accompagnato da valutazioni contrastate. È difficile trovare una critica cinematografica compatta nei suoi confronti, nonostante l’uscita di ogni suo nuovo film susciti sempre notevole interesse tra pubblico e giornalisti. A tale interesse non di rado si accompagna la perplessità di trovarsi dinanzi a film non convincenti, e tali dubbi riguardano, indubbiamente, anche la scelta del suo genere prediletto, il melò. A mio avviso, ma è l’opinione di una cinefila dilettantesca, quindi leggera e inconsistente come una nuvola, Özpetek soffre di un problema tipicamente italico relativamente al cinema: come pubblico, abbiamo rinnegato il genere melò. Nonostante le nostre fiction…