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Strigliate #2
Tutto inizia con la scoperta che in Italia esistono due guide spirituali. Una a Piazza San Pietro, l’altra a Palazzo Chigi. Ma rendersene conto un po’ prima di metà novembre 2020? Tipo durante quei sette (7-SETTE) mesi in cui si sarebbe dovuta preparare l’Italia alla seconda ondata, inclusa la messa in sicurezza delle scuole? Il cenone di Natale un suicidio. Beh, in effetti, con tutti quei carboidrati… Non è esattamente verso tale schema nutrizionale che si orienta il mondo della dietologia. Anyway, continuiamo la climax. Per chi ancora non avesse recepito il messaggio, anche il paladino della cultura italiana, colui che con le feste natalizie ci è campato per anni,…
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Strigliate #1
Il calcio? In bancarotta? E non i ristoratori, i piccoli imprenditori, i commercianti, i lavoratori del turismo, i lavoratori non tutelati a livello contrattuale, gli artisti, i lavoratori della cultura, quelli del fitness, quelli dei luoghi di aggregazione… insomma tutto ciò che non è Amazon/farmacia/supermercati/servizi di e per “smart-working”?
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Ri-letture#1: “Persuasione”
E così, passi davanti agli scaffali, osservi tutti i libri cercandone uno che possa farti compagnia in un giorno in cui ti manca quella atavica sensazione di perderti tra le pagine di un buon libro. Niente sembra fare al tuo caso, ti allontani sbuffando e rimproverando la dannata età matura, che stronca l'incanto della simbiosi con le pagine di carta, e la magia di trovare in esse un mondo da scoprire.
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I sempre nei mai
Ho terminato tempo fa di rileggere “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery. Non lo leggevo da anni, avevo voglia di un libro che non fosse troppo impegnativo ma che mi piacesse. Non apprezzo particolarmente la prosa di Barbery. Certamente una prosa mediata dalla traduzione dal francese, ma comunque una prosa che sembra sforzarsi di appartenere alla letteratura più alta, mentre vorrebbe provare ad appartenere a quella più affabulatoria, e in definitiva non sembra né l’una né l’altra. Eppure è un romanzo che avvince. Sarà per la simpatia autoironica di madame Michel, che conquista cuori un po’ burberi e solitari. Sarà che è facile sentirsi come la portinaia del ricco palazzo…
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Senza sapere
Otto anni dal mio primo articolo. Pessimi versi da giovane, pessimi versi da vecchina. Ma gli auguri te li meritavi, blogghino mio.
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Palestre
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Oracolo
Miss Brontë, Miss Brontë… ti avevo fatto una domanda, ma mi sono data una risposta. Miss Brontë… forse è meglio se cambio libro.
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Pečorin
Ho terminato di leggere pochi giorni fa “Un eroe del nostro tempo”, di Michail Jurevič Lermontov. Erano anni che desideravo leggerlo. È un classico della letteratura russa, ed inoltre è stato lo spunto per “Un cœur en hiver“, uno dei miei film più amati. Non ne farò una recensione; non è periodo di recensioni. Vorrei solo lasciare traccia di qualche riflessione, su una lettura che è riuscita a tenermi avvinta nonostante il periodo poco favorevole alla lettura stessa. Di fronte ad un’iniziale perplessità, per via di un maschilismo e di uno sciovinismo francamente difficili da tollerare – sì, ultimamente sono poco propensa ad accettare il concetto di filtro narrativo –…
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#iorestoacasa
C’è un gran proliferare in questi giorni di articoli e video in cui, oltre ad invitare a rimanere a casa, si offrono anche dei suggerimenti per trascorrere questo periodo di mancata socialità reale, di forzato stop. Come fosse una vacanza doverosa che gli Italiani, da bambini attivi e dinamici, devono imparare ad accettare. Mi danno un po’ fastidio quei post, quei video. Anzi, parecchio. Perché non è una vacanza. Lavorare da casa senza più avere orari non è vacanza. Come non lo è dover chiudere l’attività, o mandare a casa il personale, per il timore di contrarre il virus, o perché mancano le commesse, manca il lavoro, o per disposizioni…
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“La ragazza sconosciuta”, Jean-Pierre e Luc Dardenne (2016)
Continuano le visioni francofone di Asaka. Stavolta è il turno di “La fille inconnue” dei due fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne. Portatori di un cinema quasi documentaristico, che pedina i propri personaggi in maniera quasi spietata, e ritrae la verità sociale della quotidiana miseria senza fare sconti (e ci si riferisce qui alle prime prove di ampio successo “La promesse” e “Rosetta”), i due fratelli registi avevano mostrato segnali di novità poetiche, aprendo il proprio cinema anche ad attori famosi, già in “Le gamin au vélo”, e in qualche maniera tale apparente evoluzione continua anche in “La fille inconnue”, in cui troviamo Jenny, una giovane dottoressa, che proprio nel…